Il termine “movida” rimanda a un fenomeno culturale e sociale che affonda le sue radici nella Spagna degli anni ‘80, dove rappresentava una stagione di rinascita culturale e creativa, con giovani che si riappropriavano delle strade e delle piazze attraverso musica, arte e aggregazione. In molte città italiane, però, il termine ha assunto una connotazione più limitata e spesso problematica, venendo associato prevalentemente alla vita notturna nei locali e al consumo di alcol, a discapito di altri significati più inclusivi e socialmente costruttivi.
Bari, città universitaria e capoluogo di una regione giovane e dinamica, vive una tensione continua tra l’esigenza di una città viva e quella di una città regolamentata. Alcuni quartieri centrali come il Quartiere Umbertino, la Muraglia e il Centro Storico sono diventati simboli della “movida” cittadina, generando polemiche legate agli eccessi delle serate, tra schiamazzi, sporcizia e proteste dei residenti.
Ma parlare di movida a Bari significa affrontare un problema culturale e urbano più ampio: la mancanza di spazi pubblici sicuri e accessibili dove i giovani possano incontrarsi e vivere la città oltre il consumo. La movida non può essere solo una questione di regolamenti o chiusura dei locali: deve diventare un’opportunità di ripensare la città in termini di aggregazione, partecipazione e crescita comunitaria. E anche per ragionare attorno alla cultura del consumo.
BariNextGen: per una cultura dell’aggregazione
Il 21 novembre 2024 si è tenuto presso il Caffè Portineria il primo incontro di comunità promosso da Kreact APS, nell’ambito della campagna “Bari Next Gen”. L’evento, intitolato “Malamovida? Una questione di spazi” ha visto la presenza di giovani, associazioni del territorio, cittadini interessati e rappresentanti istituzionali, tra cui Paola Romano, Assessora alle Culture, e Marco De Tullio, Consigliere municipale. Tra le realtà giovanili coinvolte c’erano associazioni come Radio Frequenza Libera, Fridays for Future, Generazione Urbana e Giovani Democratici.
Dall’incontro di comunità è emersa una constatazione chiara: Bari soffre di una carenza cronica di spazi pubblici attrezzati per i giovani. Le poche aree accessibili esistenti sono spesso concepite per il consumo (bar, ristoranti, locali notturni), mentre i luoghi di aggregazione gratuiti come biblioteche, centri culturali e aule studio sono insufficienti o chiudono troppo presto. Le piazze centrali della città, spesso concepite come spazi di transito o di consumo. I trasporti pubblici risultano essere inadeguati nelle ore notturne, ed è difficile raggiungere spazi periferici come l’Accademia del Cinema di San Pio.
Youth Centers: vita, incontro e relazione
Per dare una risposta concreta a questa sfida, Kreact APS ha proposto la creazione e/o il rilancio di Youth Centers, spazi pubblici dedicati ai giovani, gratuiti, accessibili e multifunzionali, in cui potersi esprimere, imparare e socializzare senza dover necessariamente consumare.
Gli Youth Centers sono luoghi sicuri e inclusivi in cui:
- Promuovere attività culturali e sociali (musica, teatro, arte);
- Offrire supporto formativo e professionale (corsi, workshop);
- Favorire la partecipazione civica e politica, attraverso percorsi di cittadinanza attiva e volontariato;
- Sviluppare relazioni di comunità, attraverso eventi, sport e momenti di incontro.
A supporto di questa proposta, sono stati presentati due modelli di riferimento:
- Civic Spaces (modello tedesco): luoghi aperti alla cittadinanza per la partecipazione democratica, il dialogo interculturale e l’innovazione sociale.
- Commons (modello newyorkese): spazi polifunzionali e comunitari, progettati per essere attraversabili e vissuti liberamente, come biblioteche aperte, coworking pubblici e centri culturali comunitari.
L’associazione Kreact ha inoltre proposto l’utilizzo dello “Youth Check”, uno strumento di valutazione delle politiche pubbliche in termini di impatto sui giovani, per verificare se e come le scelte amministrative incidano sulla loro vita quotidiana.
La città che immaginiamo: viva, aperta e co-creata
Il messaggio emerso dall’incontro è chiaro: Bari può diventare una città a misura di giovani solo se si avvia una politica davvero partecipata ed europea, che ripensi gli spazi pubblici come luoghi di vita e di relazione, non solo di transito e consumo. In questa visione, la movida non è solo “divertimento” ma coesione sociale, partecipazione democratica e crescita culturale, valori che devono guidare il futuro di Bari.
Kreact continuerà a promuovere dialogo e partecipazione all’interno della campagna BariNextGen con nuovi incontri di comunità, perché crede in una città in cui giovani e istituzioni collaborino per uno sviluppo davvero inclusivo e sostenibile.