Una discussione su come le politiche pubbliche possono meglio modellare la vita dei giovani al centro di “Generazioni in Onda”, una diretta radiofonica live promossa da Kreact APS.
Nata dall’eredità di Radio Kreattiva, la prima web-radio antimafia in Italia nata nel 2005, Kreact trae origine dall’unione di vecchi pionieri e giovani professionisti che un tempo furono al centro del grande esperimento di antimafia sociale, partecipazione e cittadinanza attiva nelle scuole baresi. Kreact affronta la crescente sfida dell’astensionismo e la limitata rappresentanza giovanile nei processi decisionali, ponendo l’accento sull’urgenza di investire in un modello di partecipazione civica che sia autentico, accessibile, rappresentativo, organico e continuativo. Questo modello mira a influenzare direttamente le politiche pubbliche e le decisioni a tutti i livelli — dalla scuola ai municipi fino al consiglio comunale.
L’evento ha visto la partecipazione di esperti di rilievo regionale, nazionale ed europeo ed ha incluso anche le voci di Generazione Urbana, Gioventù Nazionale e Giovani Democratici ed esteso l’invito ai candidati sindaco.
Ad aderire all’iniziativa Michele Laforgia e Vito Leccese, che hanno esposto le loro prospettive e soluzioni proposte per affrontare l’astensionismo e rafforzare la partecipazione giovanile nelle decisioni pubbliche, sottolineando l’importanza di considerare i giovani come soggetti politici attivi. Laforgia ha messo in evidenza la disparità di rappresentanza elettorale: “I giovani dal punto di vista elettorale non contano quasi niente. Su un voto under 30 ce ne sono tre over 60. Abbiamo fatto una scelta anti-elettorale: una lista tutta di under 35 perché secondo noi i giovani non possono non essere un soggetto politico.” Leccese ha commentato sulla distanza crescente tra i giovani e la sfera pubblica: “Oggi viviamo una sorta di disamore dei giovani rispetto alla vita pubblica, un po’ per responsabilità degli amministratori, un po’ perché non intravedono una possibilità di intervenire. Ho inserito in programma il seggio aggiunto per gli studenti universitari.”
Marco Ranieri, responsabile delle politiche giovanili e dell’innovazione sociale presso l’ARTI Puglia, ha illustrato la situazione di Bari, sottolineando l’importanza di adottare un approccio olistico per potenziare l’impegno giovanile: “Bari è in una situazione particolare perché negli anni sono nate diverse cose, a volte in maniera spontanea, a volte promosse dall’amministrazione. Forse quello che manca in questo momento è uno sguardo dall’alto. È fondamentale ora iniziare a ragionare su cosa si intende per centri di aggregazione giovanile di prossimità.”
Gianluca Rossino, consulente e Youth Representative presso il Council of Europe, ha condiviso riflessioni sull’implementazione di spazi inclusivi per i giovani attraverso iniziative di governance partecipativa, sottolineando la necessità di una pianificazione a lungo termine: “Dobbiamo partire dall’idea che non basta creare il meccanismo e dopo sei mesi avremo una vera rappresentanza giovanile o una vera dinamica di inclusione: i meccanismi chiedono tanto tempo. Includere significa fare degli investimenti.”
Daniele Taurino, ex membro del board dell’European Youth Forum e attualmente direttore del percorso di candidatura di Parma a Capitale Europea della Gioventù, ha evidenziato l’importanza di basi dati strutturate per informare efficacemente le politiche giovanili: “Va cambiata la cultura e avviati processi decisionali in cui rappresentanti politici, delle imprese e di tutti i rightholders nelle comunità decidano di trattare i giovani come pari.”